Il Piano Verde dell’Unione Europea, che mira a raggiungere emissioni nette zero e decarbonizzare la propria economia entro il 2050, si è trovato di fronte a ritardi e opposizioni da parte di vari settori. Questo ambizioso piano è stato diluito o posticipato a causa delle preoccupazioni dell’industria, degli agricoltori e delle aziende colpite dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Una delle grandi sfide per la transizione verde dell’UE è la dipendenza dalle importazioni cinesi di tecnologie pulite. Recentemente, Bruxelles ha avviato un’indagine sugli aiuti di Stato illegali contro i produttori cinesi di automobili elettriche, il che potrebbe complicare ulteriormente l’impegno dell’UE verso l’energia verde se la Cina dovesse prendere provvedimenti. I diplomatici europei hanno espresso preoccupazione che queste azioni ostili possano provocare conseguenze indesiderate e rappresaglie da parte della Cina.
D’altra parte, la concorrenza degli Stati Uniti scoraggia gli investimenti nell’industria delle tecnologie verdi in Europa. I considerevoli crediti fiscali e gli aiuti governativi per le imprese che cercano di sviluppare tecnologie pulite sono stati elogiati dagli investitori per aver prioritizzato il finanziamento anziché la regolamentazione.
La revisione o l’introduzione di oltre 70 pezzi di legislazione nell’ambito del Piano Verde è stata lenta e i critici sostengono che ciò abbia portato a una serie di obiettivi irraggiungibili per gli Stati membri e le imprese. Sebbene l’UE abbia un quadro normativo completo, manca un caso aziendale convincente per la transizione verso un’economia più verde.
Man mano che si avvicinano le elezioni europee, i disaccordi sulle nuove proposte si intensificano e è improbabile che una parte significativa delle proposte originali della Commissione venga adottata prima delle elezioni. Anche la resistenza alla legislazione sul clima sta aumentando all’interno degli Stati membri, specialmente da parte del Partito Popolare Europeo di centro-destra, che si focalizza sulla riduzione del carico normativo climatico nel suo messaggio elettorale.
Le sfide che l’UE affronta nell’implementare la propria agenda ambientale non sono del tutto sorprendenti, dati gli obiettivi ambiziosi di trasformare il proprio modello economico. Tuttavia, è cruciale che l’UE affronti le preoccupazioni dei diversi attori e garantisca una transizione equa ed efficace verso un’economia a basse emissioni di carbonio.